Accademia Internazionale di Teatro - Roma, Città metropolitana di Roma Capitale

Antonio Macrì

Una delle migliori accademie di recitazione a mio parere, perché insegna all'allievo non solo le arti sceniche ma fornisce un'ottima preparazione anche a livello registico, tecnico e organizzativo. E oltre questo mette a disposizione strutture comode per offrire all'attore allievo tutto il possibile per farlo sentire a suo agio. Gli insegnanti sono preparati e disposti al confronto in ogni situazione. Per far crescere l'allievo, l'Accademia, offre la possibilità di andare in scena e rapportarsi con un pubblico 3 volte all'anno, cosa fondamentale per la crescita e la formazione di un attore. Questa è una vera accademia, ottima sotto ogni aspetto.

Giulia Corallini

Non ci sono parole per descrivere l'esperienza di vita che questo posto ti regala. Sia dal punto di vista degli spazi, ideali per le giornate di studio, sia dal punto di vista della formazione professionale, di altissimo livello, degli studenti selezionati appositamente, degli ottimi professori, degli strumenti che la scuola dispone, è davvero una realtà unica nel panorama della recitazione romana.
Io personalmente, la considero l'esperienza più bella della mia vita, mi ha fatto scoprire cosa significa lavorare dettagliatamente su micro cose, e confrontarsi continuamente con altri individui legati tutti dalla stessa passione.
eccezionale accademia di studio, eccezionale accademia di vita.

Michela M

Una vera Accademia, in cui non solo si riceve un'alta formazione artistica e teatrale ma diventa un luogo di crescita e confronto, sopratutto grazie al metodo e agli argomenti del percorso formativo. Fondamentale la preparazione e l'umanità degli insegnati. L'importanza di lavorare in gruppo, in cui nascono la maggior parte degli spettacoli ed esami, creano un'ambiente in cui sviluppare le inclinazioni di ognuno, a discapito del protagonismo ed individualismo. Di importanza massima gli spazi in cui nasce e cresce l'accademia che rendono, per quanto possibile, l'esperienza ancora più ricca e completa.

Micaela Ferrante

Dal mio punto di vista i rapporti interpersonali tra docente e allievo non dovrebbero influire sulla valutazione finale.
Un docente serio dovrebbe attenersi al giudizio relativo all'operato dell'allievo e nn farsi influenzare da eventuali simpatie ed antipatie.
Come mai durante l'anno accademico i voti degli esami sono stati sempre superiori a 18 e invece quelli relativi allo spettacolo finale sono stati abbassati ?
Tutto ciò per giustificare l'esclusione agli anni successivi.
Scorrettezza è la parola GIUSTA.
È una scuola questa che merita la considerazione delle maestranze?

Anastasia Ravot Licheri

Ho assistito alla cerimonia di proclamazione dei diplomi di laurea degli allievi dell’Accademia e posso dire che ho visto dei lavori straordinari, un livello altissimo.
Gli allievi di ognuno dei tre anni di corso hanno una grande presenza, capacità di ascolto, di gestione dello spazio con una poetica e una drammaturgia raffinata e originale. Insomma che dire, evidentemente scegliete bene gli allievi e soprattutto siete un corpo di insegnanti veramente bravi. Complimenti!

Salvatore Riggi

Descrivere la mia esperienza a parole è veramente complicato. È uno dei luoghi in assoluto più belli dove poter apprendere e capire cosa vuol dire veramente fare teatro. Umanità, professionalità e trasparenza sono alcune delle molte caratteristiche più belle di tutto il corpo docenti. Questo è uno di quei posti che diventano subito indispensabili e dove vorresti passarci intere giornate. Massima serietà da parte di tutti, a partire dalla Rettrice a finire a tutti i collaboratori. Uno dei pochi posti dove puoi veramente respirare l'aria del vero teatro!

Salvatore

Chiara Gennari

Un'Accademia di studio e di vita. Sarò molto schietta e parlerò in breve della mia esperienza qui dentro in questo primo anno, e non mi serve elogiarla perchè i fatti parlano da sè. Un luogo dove ti insegnano ad essere sempre pronto, pronto sul palco, pronto all'ascolto degli altri, pronto all'imprevisto, vuol dire essere pronti ad entrare in quello che sarà il mondo lavorativo. Insegnanti diversi, che se pur con metodi diversi (che ti permettono di aprire gli occhi su più fattori e di rubare il più possibile per il tuo futuro bagaglio) , hanno e perseguono un'obiettivo comune: Ho visto uscire da quest'accademia attori pronti, malleabili, e spinti alla conoscenza e sperimentazione. Un'accademia che pur curando il lavoro personale, privilegia il lavoro di gruppo in vista di future compagnie teatrali, che ti insegna a stare e lavorare tutti i giorni per molte ore al giorno con gli altri, che ti educa all'ascolto e al ritmo di un lavoro corale. Una didattica ampia che spazia e ti permette di aprire gli occhi. punto di riferimento storico e culturale, quest'accademia, per la realtà del parco di San Gregorio al Celio, un pilastro che ben si unisce alle altre realtà del parco come gli asili nido: una realtà (anche grazie alla location) che ti porta fuori dal caos cittadino e che stimola ancora di più a livello creativo noi allievi nelle prove quotidiane.
Una palestra di vita attoriale e umana a 360 gradi.

Chiara Gennari

Alessia Zucchi

Da dove iniziare?
Dal principio, no? L'accademia internazionale di teatro si professa una grande scuola. E' TUTTO meno che una grande scuola. Si fanno dei provini di ingresso, o da privatista, oppure da ''interno'' seguendo un corso che loro denominano ''propedeutico'', ovviamente a pagamento. Riceveranno sì e no un centinaio di domande al contrario delle VERE SCUOLE di recitazione di Roma e non, che ne ricevono migliaia. La selezione, guarda tu il caso, la superano il 99% dei ragazzi che hanno frequentato il propedeutico e un 1% di privatisti. Neanche è detto. Una mia collega aveva chiamato per poter fare il provino da privatista e le hanno chiuso il telefono in faccia dato che non avrebbe pagato il corso propedeutico. Lasciando da parte per il momento la prima fase, si passa alla seconda. L'accademia ti fa firmare un contratto strettamente vincolante, che tra l'altro non è neanche a norma di legge, mia zia fa l'avvocato e me lo ha confermato, per poter avere ogni diritto sull'operato degli artisti e soprattutto l'obbligo tranne in alcuni casi ( morte e malattia, e non è neanche detto) di dover pagare, in caso si passi la scrematura finale, obbligatoriamente le rette del secondo e terzo anno, che non solo sono più che salate ma ( nel mio anno accademico) sono anche aumentate a dispetto di quelle comunicate ad inizio anno. Io ho deciso di non firmare per la selezione quindi non saprei dirvi se sarei passata o meno, ma quando ti rendi conto che quel posto è solo una giostra da soldi preferisci scendere e farti le ossa in una scuola vera. Mi dispiace per gli alunni che nonostante parlino male della loro scuola la frequentano poiché le altre scuole di alta formazione a loro parere sono irraggiungibili ma non è stando lì dentro che si trova il modo di diventare attori. Peccato.