P C C
5/5
È stato quasi un rudere, completamente abbandonato a se stesso fino alla prima metà degli anni ottanta, per poi nel 1998 è cominciato il recupero e il restauro dell'antico castello di Avetrana. Si possono infatti ammirare le antiche torri che abbbeliscono il maschio; un tempo le torri difensive erano strettamente connesse alla cinta muraria. All'interno dell'edificio stesso si trovano un museo, che apre su richiesta dei gruppi di turisti e la biblioteca comunale, luogo di cultura per l'intera comunità.
Il complesso fortificato, definito "Torrione" di Avetrana, mette in risalto la parte più antica ed imponente del complesso, tanto da attirare subito l'attenzione sulla Torre quadrata, che per larghi tratti temporali ha costituto il principale luogo a difesa di questi territori; successivamente si aggiunsero ulteriori fortificazioni e poi, probabilmente, la cinta delle mura cittadine, di cui ancora si conservano tracce visibili su via Arciprete Ferrara.
Il castello ed il suo "Torrione" è sito all'estremo ovest dell'abitato cittadino, dove ancor oggi domina sul centro del paese, idealmente è anche chiuso dal fossato e dalla linea delle mura, confinando direttamente con la campagna.
Del castello resistono al tempo la grande torre quadrata, gran parte di una torre tonda d'angolo (attestata tra due cortine, di cui quella ovest è conservata mentre quella nord è distrutta), da una torretta bassa e quadrata di incerta funzione militare, ed infine da una cortina interposta tra torre tonda e torretta.
Al di sotto del castello, sviluppati sia nel fossato che nella zona posta sotto il Torrione si sviluppano numerosi e vasti ambienti ipogei, per lo più trappeti, depositi e granai, oltre alle già citate casematte della torre tonda angolare.
La linea di difesa definita verso ovest dalla cortina del Castello, era, probabilmente, collegata con la cinta muraria.
Per cui il primo nucleo fu la grande Torre quadrata, probabilmente anteriore al 1378, circondata da un fossato e raggiungibile solo ed esclusivamente attraverso una ripida rampa di scale, a sua volta collegata con la torre da un ponte levatoio, facilmente difendibile, e di cui restano visibili nei muri gli appoggi per le travi lignee. Presumibilmente quando le funzioni militari del Castello caddero in disuso, il ponte mobile in legno venne sostituito con uno completamente fisso ed in muratura, che ancora si conservava ai primi di questo secolo.
Le finestre presenti erano monofore; pochissime, strettissime e caratterizzanti i piani superiori. Tutte le altre sono da ritenersi modifiche strutturali successive, adeguandosi alle mutate esigenze difensive dei tempi che venivano.
L'interno era caratterizzato da solai in legno (quello a doppie volte presente al pian terreno è notevolmente successivo) e da un'unica volta in corrispondenza dell'accesso dal ponte, oltre a quella di copertura. Un fossato cinge la maggior parte del castello, ed è visibile poiché ad oggi è protetto da una ringhiera. I trappeti, oleari, tra cui quello settecentesco, ubicato al di sotto del teatro dei primi del Novecento (oggi biblioteca), si mostrano ancora completi delle vasche e delle mole; sono intercomunicanti tra di essi e con gli altri ambienti sotterranei, tra cui i depositi e le casematte della torre tonda, il tutto visitabile in alcuni giorni dell'anno e su richiesta dei turisti.