Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere - Milano, Città metropolitana di Milano

Adriana Rosas

N.B. Oggetto della recensione è il palazzo, NON l’attività dell'Istituto lombardo – Accademia di scienze e lettere, che ha sede nel palazzo.

Un palazzo certamente interessante dal punto di vista storico, in quanto – anche se notevolmente rimaneggiato – è uno dei pochi esempi milanesi di edifici privati cinquecenteschi; pur non avendo decorazioni di straordinario valore artistico, merita di essere visitato.

Il palazzo venne edificato da Cesare Cesariano, all’inizio del Cinquecento, per Tommaso Landriani, uomo d’armi e di cultura, appartenente ad una famiglia molto vicina agli Sforza, su una precedente costruzione e ristrutturato/ampliato nel Seicento dagli Imbonati. E la facciata su via Borgonuovo mostra chiaramente le due fasi storiche: nella parte sinistra, si vedono tracce degli affreschi monocromi che decoravano il palazzo, mentre nella parte destra (che gira in via Fiori Oscuri) l’unico elemento decorativo è costituito dai balconi in ferro battuto.
Gli interni sono raramente visitabili, in quanto il palazzo è sede dal 1959 dell'Istituto lombardo – Accademia di scienze e lettere (istituito da Napoleone nel 1797), ma per il Fuorisalone 2018 è stata fatta un’eccezione: oltre a mettere a disposizione di espositori le sale al piano terra, il cortile d’onore e il giardino, sono state proposte visite guidate anche al piano superiore, dove sono custoditi libri e documenti (e la conduttrice ha spiegato soprattutto la storia/l’attività dell’ente, senza fare riferimento agli aspetti artistici e decorativi).

Molto elegante il porticato rinascimentale, con archi a tutto sesto retti da colonne con capitelli decorati. Bello ed elegante il cortile d’onore - al centro del quale sta un bel pozzo. Molto belle ed eleganti le due sale cui si accede dal porticato, in particolare la Sala del Centenario (attualmente sala di lettura della Biblioteca dell’Istituto), dipinta presumibilmente dallo stesso Cesare Cesariano, con decorazioni lungo i quattro lati della cornice del soffitto e sul soffitto (al centro lo stemma dei Landriani). Ben presentato (grazie al lavoro di Flavia Pastò, architetto paesaggista) il piccolo giardino cui si accede dalla sala di lettura: peccato sia … circondato da muri scrostati. Imponente lo scalone a doppia rampa, con balaustra scolpita e traforata, che permette di accedere alle sale dei piani superiori, alcune delle quali presentano soffitti a cassettoni e affreschi di buona qualità; in queste sale, variamente ammobiliate (ospitano gli uffici dell’istituto) sono conservati libri, manoscritti, documenti e oggetti appartenuti a importanti personaggi della scienza e della cultura (tra i quali le oltre seimila carte autografe di Alessandro Volta).

Andrea F.

Visitato con il FAI,molto bello.

Giuseppe Campagnari

Giornate del fai

Lorenzo Rosi

Piccolo spazio nascosto da visitare

Giampiero Cardani