Monte Amaro - Fara San Martino, Provincia di Chieti

Andrea porcarelli

Maestosa Vetta con eccezionale vista a 360 gradi e accessibile da più vie. Per un’esperienza più travolgente possibile consiglio la via con partenza da fara san Martino (EE). Presente un un rifugio poco sotto la vetta e un bivacco sulla vetta stessa.

Alessandro Leone

La seconda vetta più alta degli Appennini dopo il Gran Sasso, mozzafiato e ricca di paesaggi incontaminati. Consigliata ottima preparazione fisica, soprattutto se si sceglie l’ascesa dalle Rave (Ferro, Giumenta Bianca, Vespa)?️

Luca L.

Vetta del Parco Nazionale della Majella e seconda degli Appennini, con i suoi 2793 metri, da cui si possono ammirare panorami eccezionali, sulla valle circostante e sul Monte Acquaviva. I sentieri per raggiungere la cima, non sono molto difficili da un punto di vista tecnico, ma c'è parecchio dislivello, quindi serve un minimo di allenamento. Nelle discese, specialmente dal Monte Tavola per arrivare a Campo di Giove, si scivola parecchio, per via dei ghiaioni. Consiglio di portare molta acqua e cibo perché, non c'è possibilità di rifornimento. Il rifugio in vetta, purtroppo, non è stato tenuto benissimo da chi lo ha frequentato, lasciandoci rifiuti all'interno. Peccato! In estate, consiglio di portarsi un pile leggero e un guscio per la vetta, se vorreste rimanere per un pó a godervi la vista e/o riposarvi, altrimenti potreste sentire freddo per il forte vento e le temperature più basse che potreste incontrare.

Luca Scarparo

Un trekking di due giorni con una notte passata in vetta al rifugio, un’esperienza meravigliosa. Da Fara di San Martino per 15 km siamo saliti fino alla vetta del Monte Amaro, attraversando le splendide gole e il suggestivo bosco. Salita molto impegnativa ma ne è valsa la pena, al momento uno dei trekking più belli che abbia mai fatto.
Su wikiloc troverete la mappa del percorso con tutte le info del caso. È necessario essere ben attrezzati ai cambi di temperatura e di terreno oltre che ben fornito di acqua e cibo se si decide di passare la notte in vetta.

Aura Palade

Avendo fatto la direttissima è stato molto difficile!Ma piano piano ce l’abbiamo fatta

Fabrizio Liberatore

Posto incantevole!! Percorso tracciato alla perfezione.
Sono salito dal rifugio Pomilio fino al monte Amaro. Una panoramica mozzafiato.
Unica delusione gli incivili che lasciano sporco il bivacco Pelino.
È un posto che vale la pena visitare almeno una volta nella vita.
Ci sono stato il 9 settembre 2023 ed ho incontrato i camosci. Un simbolo del parco Nazionale della Majella

Mariu Constantin Grigoras

Trekking con partenza dal rifugio Bruno Pompilio, partenza alle 7 e rientro in giornata alle 17. Più di 26 km di camminata tra salite e discese. Paesaggi spettacolari niente da dire ma non credo che sarà molto presto un ritorno lì... Per la difficoltà del percorso credo che questo percorso si può catalogare nelle cose da fare una volta nella vita.

Paolo Iessi

La cima del secondo massiccio montuoso più alto degli Appennini. Un luogo che ti lascia senza fiato in tutti i sensi dato che la salita risulta essere abbastanza faticosa, nulla di eccessivo ma è consigliato essere pratici nelle escursioni in montagna. CONSIGLIATISSIMO salire in silenzio poiché è molto probabile incontrare svariati camosci. I sentieri per arrivare in cima partono da tutti i lati del monte qui vi riporto il più difficile che parte dalle gole di Fara San Martino della durata di circa 6:30h, 15km e 2300mt di dislivello solo in salita.

Si lascia l'auto all'ingresso delle gole di Fara San Martino (450 mt.). Si imbocca il sentiero H1 (è l'unico) che percorre l'interno delle bellissime gole di Santo Spirito e che permette di raggiungere Bocca dei Valloni (1065 mt.). Da qui si lascia il sentiero G6 per Capo Le Macchie e si continua a salire per la Valle di Macchialunga. Si arriva dopo qualche ora alla Fonte del Milazzo (1600 mt.) che rappresenta anche l'ultima fontana del percorso, nel caso il Rifugio manzini non ce l'avesse. Dopo la Fonte del Milazzo si continua a salire tra faggi e pini mughi, si lascia il sentiero di destra per Cima Pomilio (1660 mt.) Continuando a salire si raggiunge il bivio sulla destra per Piano della Casa (1930 mt.), lo si lascia sulla destra e si continua a salire. I faggi e i pini mughi lasciano spazio ai pascoli d'alta quota. Si raggiunge un bivio dove a sinistra si prende un sentiero che porta alle Grotte dei Diavoli e a destra si continua a salire per Monte Amaro, questo bivio segna anche l'inizio della Val Cannella (2100 mt.). Ovviamente si gira a destra e si continua a salire sul sentiero ghiaioso che percorre la valle morenica tra il Monte Sant'Angelo ed il Monte Amaro. Dopo un paio di chilometri si raggiungere il Rifugio Manzini (2520 mt.) provvisto di alcuni posti letto, qui è possibile trovare anche acqua e legna per accendere il fuoco, ma non è una certezza. Dal rifugio è evidente il sentiero che sale su un ripido costone e che permette di raggiungere il Sentiero Principale (SP) che percorre le creste della Majella. Una volta incrociato il Sentiero Principale (2640 mt.) si gira a sinistra e si percorre l'ultima salita che permette di raggiungere il Monte Amaro (2793 mt.) ed il Bivacco Pelino (2790 mt.), quest'ultimo molto più freddo del Manzini.